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1 - LA TRAGEDIA DELL'ARTISTA
Nel campo della drammaturgia contemporanea l’esperimento più importante di Claudia Contin Arlecchino è il linguaggio gestuale ricavato dalle opere del pittore austriaco Egon Schiele (1890-1918) che va sotto il nome del progetto ''Tragedia dell’Arte''.
Claudia Contin Arlecchino conosce l’opera di Egon Schiele nel 1979, quando le viene consigliata all’Istituto d’Arte, come punto di riferimento adatto al suo stile di disegno, dal Professor Antonio Furini, che la manda subito a Venezia a visitare una mostra del pittore viennese. La giovane allieva assume Schiele come "Maestro" ideale dei propri studi grafici, pittorici e stilistici. Nel 1982 consegue il diploma triennale di Maestro d’Arte e si iscrive poi come studente privatista al biennio successivo dell’Istituto d’Arte, conseguendo in un solo anno, nell’agosto 1983, il Diploma di Maturità d’Arte Applicata. Nel frattempo lavora e consegue diverse esperienze professionali: nel campo della grafica (Grafiche Conti di Udine), della scultura e del restauro del legno (Laboratorio dello Scultore Roberto Milan), della lavorazione del cuoio per borse, cinture, scarpe e accessori (Laboratorio Paolo Borchie di Udine). Nello stesso anno, grazie al suo dossier di disegni e incisioni d’arte, ottiene un finanziamento a fondo perduto dalla Confederazione Artigianato di Udine con il quale apre un laboratorio di incisioni e stampe d’arte con torchio a mano, presso il FotoStudio di Udine. Dal 1984 al 1987 espone le sue opere a Udine, Bologna, Roma e Venezia.
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